
La Val Fiorentina offre la possibilità di numerosissime escursioni, adatte sia ai più esperti ed allenati, sia a chi si cimenta per le prime volte a percorrere qualche sentiero di montagna.
I punti di partenza delle escursioni sono dislocati qua e là sul nostro territorio, sia direttamente dalle frazioni del paese, oppure a pochi minuti d’auto o tramite il servizio di autobus. Nei mesi di luglio e agosto inoltre, l’apertura degli impianti di risalita, consente, anche ai meno allenati, di poter godere di splendidi panorami d’alta quota.
I principali gruppi Dolomitici interessati sono: il Pelmo, il Civetta, l’Averau, il Nuvolau, la Marmolada, il Pore, la Catena del Cernera.
Prima di intraprendere un’ escursione consultare il bolletino meteo, indossare un’ abbigliamento ed equipaggiamento adeguati ed eventualmente richiedere informazioni presso le Guide Alpine.
–FORCELLA FORADA E L’ANTICA VIA PER IL CADORE
La partenza dell’escursione si trova in un ampio parcheggio ai piedi del Monte Pelmo al terzo tornante del Passo Staulanza. Da qui parte una strada sterrata che vi porterà da prima alla Malga Fiorentina e poi al Rifugio Città di Fiume m.1918 dove potrete ammirare il Monte Pelmo in tutta la sua maestosità. L’antica via per il Cadore continua in direzione Forcella Forada m.1977 da dove si può ammirare tutta la Val Boite e le cime che la sovrastano. Appena dopo lo scollinamento della Forcella sulla sinistra si trova un Capitello dedicato a San Antonio, la leggenda vuole che sia stato eretto dopo che un viandante sorpreso dalla bufera avesse fatto un voto proprio al Santo Protettore. Il rientro avviene per lo stesso percorso.
Difficoltà: Facile Tempo: h 2.00 Andata Lunghezza:4 km
–TREKKING DELLA MADONNINA BIANCA
Alla fine del parcheggio della seggiovia in località Pescul parte questa stradina silvo – pastorale n.569 che sale attraverso un bosco in prevalenza di abeti fino al Rifugio Fertazza m 1839. Superato il Rifugio e la partenza della seconda seggiovia il sentiero si inoltra in un bosco di abeti e larici e dopo un breve tratto svolta a sinistra dove inizia a salire attraversando prati e delle antiche baite. Arrivati nei pressi della Cima del Monte Fertazza a quota m.2101 continuando a sinistra dopo pochi metri si arriva al Rifugio Belvedere noi invece proseguiamo a destra lungo il sentiero n.566 con alle nostre spalle la famosa parete Nord – Ovest del Civetta e il Maestoso Monte Pelmo e dinanzi a noi la Regina delle Dolomiti la Marmolada e Il Gruppo del Sella. Attraversando prati d’alta montagna e rododendri a breve si arriva in prossimità di una pietra dove si trova la famosa Madonnina Bianca del Monte Fertazza.
Difficoltà: Facile Tempo: h 2.45 Andata Lunghezza: 6 km
-IL RIFUGIO VENEZIA E LE ORME DEI DINOSAURI
Dal passo Staulanza m 1768 dove si può lasciare l’auto, parte il sentiero n.472 che dopo circa 30 minuti di cammino fra abeti e pini mughi porta ad incrociare sulla sinistra il sentiero che sale alle Orme dei Dinosauri. Per chi fosse interessato a visitare il sito, zigzagando si sale per un pendio che può essere scivoloso se nei giorni precedenti si sono avute delle precipitazioni e si arriva al masso dove sono state trovate le Orme dei Dinosauri del Triassico. Da qui per lo stesso sentiero si ritorna al bivio che avevamo incontrato precedentemente e si prosegue per il sentiero in direzione Rifugio Venezia. Il sentiero è un sali e scendi che porta ad attraversare alcune zone prative sempre costeggiando le pareti del Monte Pelmo. Nel finale una lieve salita porta a raggiungere il Rifugio Venezia m.1946.
Difficoltà: Medio-Facile Tempo:h 3.30 Andata Lunghezza: 6 km
–I TRE RIFUGI: FEDARE – AVERAU – NUVOLAU
Da Selva di Cadore si raggiunge con l’auto il Rifugio Fedare m.2000 sulla strada che porta al Passo Giau. A piedi si percorre la comoda mulattiera segnata con segnavia n.464 che salendo porta al Rifugio Averau m.2413 in alternativa raggiungibile anche con l’impianto di risalita. Poco oltre il rifugio il sentiero punta in direzione est e sale ora in terreno roccioso in direzione Rifugio Nuvolau. Dalla cima del Monte Nuvolau m.2575 si può godere la visione delle Dolomiti Ampezzane e delle Dolomiti Agordine.
Difficoltà: Media Tempo:h 2.00 Andata Lunghezza: 3.50 km
-SULLE TRACCE DELL’UOMO DI MONDEVAL
( L’ANDRIA – MONDEVAL – LAGO DE LE BASTE – L’ANDRIA)
Partenza dalla località di Toffol-L’Andria la prima parte dell’ escursione segue una strada asfaltata che sale sempre leggermente fino a località Piera de L’Auta m1756. Da qui sulla sinistra si prosegue per il sentiero n. 466 dopo poco si attraversa il torrente Cordon e si sale per un pendio fino alle praterie di Mondeval de Sora dove si raggiunge il masso in cui è stato trovato L’Uomo di Mondeval m.2158. Qui ci si trova nei luoghi dove è stata rinvenuta l’importante e famosa sepoltura dell’Uomo di Mondeval, cacciatore vissuto circa 7.500 anni fa. Lo scheletro del nostro antenato, perfettamente conservato, può essere ammirato, assieme a tutto il resto del corredo funebre rinvenuto nella sepoltura, presso il Museo Civico di Selva di Cadore. Superato il masso si risale fino a ricongiungersi al sentiero n.436 ( ALTA VIA N.1) e si prosegue in direzione Forcella Giau costeggiando le pareti dei Lastoi de Formin. Attraversando i pascoli dove un tempo cacciava L’Uomo di Mondeval si supera un piccolo laghetto detto Lac de le Baste, appena dopo il laghetto sulla sinistra inizia a scendere il sentiero n.465 che porta alla bellissima conca Busa dei Ciavai tra i massicci del Piz del Corvo e del Cernera. Si continua superando il Ponte di Sassi e i Sas Strenc fino ad inoltrarsi nel bosco e dopo una lunga discesa si arriva alle prime abitazioni dell’abitato di L’Andria da dove in poco tempo si rientra a S.Fosca.
Difficoltà: Medio Tempo: h 5.30 Anello Lunghezza: 10 km
-LAGO FEDERA E IL RIFUGIO CRODA DA LAGO
Questa escursione si sviluppa nella zona compresa tra il Civetta, il Pelmo, la Croda da Lago, il Passo Giau Area inserita nel primo dei nove sistemi Dolomiti UNESCO. Il percorso a inizio dalla Località di L’Andria , si risale la strada asfaltata passando accanto a Malga Pien de Vacia arrivando fino alla Piera de L’Auta m.1756 dove si trova il bivio per il sentiero n.466. Il sentiero nel primo tratto segue il corso del Rio Cordon, supera Casera Mondeval di Sotto e poco più avanti passa su una passerella che attraversa il Rio Cordon. Da qui inizia il tratto più ripido che porta agli altopiani di Mondeval de Sora. Dopo di che si prosegue sempre in direzione nord verso Forcella Ambrizzola m.2277, in lontananza sulla sinistra si può vedere il masso sotto cui è stata ritrovata la Sepoltura dell’Uomo di Mondeval. Arrivati alla Forcella che si trova tra I Lastoi de Formin e il Bec di Mezodì si scende per il sentiero n.434 costeggiando le pareti della Croda da Lago fino ad arrivare al Rifugio Palmieri e al suo lago m.2046. Il luogo è famoso per essere uno dei siti più suggestivi delle Dolomiti.
Difficoltà: media Tempo:h 3.30 Andata Lunghezza: 8 km
UN PICCOLO SCRIGNO: IL LAGO DE LE BASTE
Bellissima escursione che porta al Lago delle Baste e all’ altopiano di Mondeval. Si parte dal Passo Giau seguendo il sentiero n.436 dell’ Alta Via n. 1. Il percorso inizialmente pianeggiante passa per l’alta Val di Zonia si supera Forcella Col Piombin m 2239, si scende superando delle roccette e da li si risale fino alla quota di 2360 m di Forcella Passo Giau. Dalla Forcella si ammirà un panorama spettacolare sulle Tofane e 5 Torri. Davanti a noi si l’altopiano di Mondeval de Sora e continuando per i pascoli si raggiunge la nostra metà il Lago de le Baste. Superiamo alcuni grandi massi staccatisi dai Lastoi del Formin denominati “ La Città di Sassi” e raggiungiamo il laghetto. Il Pelmo che si specchia nel laghetto vi lascerà senza parole e una foto è d’obbligo. Da qui in breve tempo si può scendere al Sito della Sepoltura Mesolitica dell’ Uomo di Mondeval e da li risalire al senitiero 436.
Difficoltà: media Tempo:h 3.30 Andata Lunghezza: 4 km
–NEL REGNO DEI CAMOSCI: TOFFOL – PIZ DEL CORVO – MONDEVAL
Questa escursione adatta a escursionisti allenati attraversa in parte la Catena del Monte Cernera e porta a visitare ambienti non molto frequentati, rimasti selvaggi dove i padroni incontrasti sono il silenzio e la natura. Lasciato l’abitato di Toffol si sale per una stradina forestale attraverso il bosco. Appena superato il ponticello sul Rio Giros sulla destra si trova il sito neolitico di Mandriz dove sono stati rinvenuti numerosi reperti appartenenti all’età neolitica, come manufatti in selce e vasellame ceramico. Continuando si sale ancora fino alla confluenza con il sentiero n.465. Si continua per una marcata pendenza attraversando i “Sas Strenc” dove un tempo si facevano transitare le pecore per la conta e subito a monte si supera il “Ponte di Sassi” m.2115 formazione rocciosa sotto la quale scorre il Rio Loschiesuoi. Poco oltre si accede alla conca Busa dei Ciavai, da qui si lascia il sentiero n.465 che porta a Forcella Giau e si prosegue verso destra riprendendo a salire il vallone tra il Piz del Corvo e il Monte Mondeval. Questa zona essendo poco frequentata è l’habitat ideale dei camosci. Arrivati allo scollinamento si può scegliere di salire alla Cima Piz del Corvo m.2381 da dove si può ammirare una stupenda visuale sull’intera Val Fiorentina, oppure si continua scendendo in direzione Casera Vallazza m.2138 ( di cui oramai rimangono solo dei ruderi).Questa parte del sentiero attraversa prati e pascoli d’alta montagna fino ad arrivare in località Piera de L’Auta m1756 che si raggiunge dopo esser transitati per Casera Mondeval di Sotto. Arrivati alla strada asfaltata si prosegue in direzione Toffol-L’Andria qui il tracciato si fa pianeggiante si supera Malga Pien de Vacia e dopo poco si arriva al punto di partenza.
Difficoltà: Medio-difficile Tempo:h 5.30 Anello Lunghezza: 9 km
–GIRO DEL MONTE PELMO
Dal Passo Staulanza m.1766 si prende sulla destra il sentiero n.472 in direzione Rifugio Venezia. La prima parte dell’escursione si snoda in un fitto bosco di abeti e pini mughi lungo un sali e scendi che costeggia i ghiaioni del Monte Pelmo fino ad arrivare al Rifugio Venezia m.1946. Superato il rifugio inizia il tratto impegnativo il sentiero “Flaibiani” n.480 inizia a salire lungo i ghiaioni e attraversa alcuni punti scoscesi dove è presente la fune metallica fino ad arrivare zig zagando alla Forcella Val d’Arcia m.2476. Da qui un’ erta discesa porta a superare la Val D’Arcia e proseguendo in diagonale ad attraversare i ghiaioni del Monte Pelmo, si rientra nel bosco e dopo poco si arriva al punto di partenza al Passo Staulanza.
Difficoltà: Difficile Tempo:h 6.00 Anello Lunghezza: 12 km
–IL MONTE CROT: BALCONE SUL MONTE PELMO
La partenza di questa facile escursione si trova in cima al Passo Staulanza, proprio dietro all’omonimo rifugio. La mulattiera risale con alcuni tornanti i costoni prativi per giungere poi ad una prima sella dove si può ammirare tutta la Val Fiorentina e le Dolomiti circostanti. Si passa poi sotto alcuni dirupi rocciosi in salita fino a giungere ad un’altra sella più ampia, dove appare l’imponente Monte Pelmo (3168 m) talmente vicino in tutta la sua ampiezza, che sembra di poterlo toccare. Si procede con un po’ più d’attenzione per una breve rampa di roccette che terminano, con folti profumati mughi fino alla cima. Un panorama a 360°, che lascerà stupiti, appare sulle principali cime dolomitiche: Pelmo, Civetta, Marmolada, Sella, Antelao, Becco del Mezzodì.
Difficoltà: medio – facile Tempo:h 2.30 Andata Ritorno Lunghezza: 5.50 km
-IL MONTE PORE
Questa escursione porta alla cima del Monte Pore m.2405, monte leggendario e anticamente importante per l’estrazione del ferro, numerose erano le miniere che si diramavano al suo interno (Miniere del Fursil). Lasciata l’auto al Rifugio Fedare m.2000, si supera lo stesso e si segue il sentiero n.463 che sale leggermente su prati e pascoli. Superato il bivio con il sentiero che porta al Rifugio Averau il percorso si fa più ripido e costeggia il crinale del Monte. L’ultimo tratto prima della cima è il più impegnativo è qui che inizia l’ultima salita che porta alla vetta.
Difficoltà: medio Tempo:h 2.00 Andata Lunghezza: 2.50 km
CAUSA EVENTI CALAMITOSI DI OTTOBRE 2018 SI RACOMANDA, PRIMA DI INTRAPRENDERE LE ESCURSIONI, DI INFORMARSI IN LOCO SULLA REALE PERCORRIBILITA’ DEI SENTIERI.